Le disavventure dei viaggi di Matteo – prima puntata (nuova rubrica!)
Le disavventure dei viaggi di Matteo
Nuova rubrica
Prima puntata
Quante volte vi siete trovati di fronte a quelle difficili mappe della metro di una qualsiasi capitale europea e prima di capire quale biglietto comprare avete sbirciato le opzioni scelte dalla persona davanti a voi?
O addirittura siete risaliti in superficie chiamando semplicemente un taxi, rimandando l’arduo compito al giorno successivo?
A me è successo spesso, se non addirittura sempre.
Un episodio però merita di essere approfondito.
La gita di quinta superiore nell’ormai lontano novembre 2008 rappresentava per me, studente del Liceo Scientifico, il raggiungimento di un sogno.
I periodi intensi tra calcoli matematici e formule chimiche accompagnati dall’incessante senso di colpa del “chi me l’ha fatto fare” stavano per giungere finalmente al termine.
La meta era chiara, dopo cinque anni di studio della lingua tedesca non potevamo che scegliere Berlino, la capitale della Germania, città simbolo della Guerra Fredda e del Bratwurst, un insaccato di carni miste di cui è impossibile dimenticare l’odore nauseabondo percepibile da ogni angolo.
A Berlino, spostarsi da una zona all’altra è estremamente comodo grazie alla fitta rete di mezzi di trasporto pubblico messi a disposizione: bus, treni, tram e metropolitana.
La nostra professoressa decise di comprare dei biglietti che comprendessero la possibilità di usufruire di tutti i mezzi di trasporto per l’intera durata del nostro viaggio, 5 giorni.
Inoltre, per non dare a ognuno il proprio biglietto individuale, divise la classe, 18 studenti, in 3 gruppi da 6 con una sorta di “biglietto famiglia” e individuò 3 alunni come custodi di questi biglietti, uno di questi prescelti fui proprio io.
Naturalmente, decisi di buon cuore di accettare questo arduo compito, noncurante di quello che sarebbe da lì a poco accaduto.

Il programma della giornata prevedeva:
Alexanderplatz
nelle cui vicinanze è situata la Torre della Televisione, indimenticabili gli schiamazzi dei vari passanti per il planare basso dei piccioni in cerca delle briciole lasciate dai vari pranzi al sacco; io stesso mi sono divertito a far scappare le mie compagne di classe lanciando nelle loro vicinanze le molliche del Pretzel comprato alla bancarella vicina;
Porta di Brandeburgo;
Visita al Museo Ebraico.
Per spostarci dalla Porta di Brandeburgo e raggiungere il quartiere di Kreuzberg decidemmo di prendere la metropolitana. Presi tempestivamente il biglietto dalla piccola tasca del mio zaino e dopo l’obliterazione lo tenni in mano fino al binario.
Nell’attesa dell’arrivo del treno, decisi di posare nuovamente il biglietto in un posto sicuro, ma una folata di vento proveniente dal tunnel fece cadere quell’importante cartoncino al di là della famosa linea gialla proprio sull’orlo del precipizio.
Prontamente, provai con un balzo a salvarlo, ma una nuova folata lo portò con sé nell’oscurità del tunnel della metro.
Da quel giorno, credetemi, ho deciso di non prendermi mai più la responsabilità dei biglietti dei miei compagni di viaggio!
(Testo di Matteo Rossi)

Chi è Matteo Rossi

Sono nato a Viareggio, dove attualmente vivo, il 23 gennaio del 1991.
Ho una laurea magistrale in “Comunicazione d’impresa e politica delle risorse umane” conseguita presso l’Università di Pisa.
Nel corso dei miei studi, ho lavorato in molti settori per riuscire a soddisfare una delle mie più grandi passioni: viaggiare.
Nel tempo libero, infatti, cerco di organizzare un itinerario e scappare con la mia valigia.
Dopo aver superato quelle fasi della vita in cui non sai bene chi sei e “cosa vuoi fare da grande”, penso di aver trovato la soluzione giusta avvicinandomi al giornalismo, con la speranza di essere in grado di raccontare qualcosa e soprattutto di destare interesse nei potenziali lettori!
Memorabile Berlino… bravo Matteo, le avventure della vita vanno affrontate con un po’ di ironia.
Il ricordo è rimasto indelebile