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Le disavventure dei viaggi di Matteo – quarta puntata

Le disavventure dei viaggi di Matteo – quarta puntata

Quante volte siete scesi da un aereo e vi siete chiesti: sarà arrivata la mia valigia?
L’attesa davanti al nastro che scorre velocemente è uno dei momenti peggiori di ogni vacanza.
Solitamente, la mia arriva sempre fra le ultime, un po’ ammaccata dal viaggio ma, per fortuna, è sempre giunta a destinazione.
Poi, però, dall’aereoporto all’albergo ci sono ancora tanti ostacoli e tanti mezzi di trasporto da dover intercettare e non si sa mai cosa ti può capitare.

Nel novembre del 2017 io e due mie amiche, la Faby e la Ele, decidemmo di trascorrere una settimana a Lisbona, in Portogallo.
Il nostro programma prevedeva di visitare la città in 4 giorni e, nei restanti, spingerci fino a Sintra e a Cabo da Roca, il punto in cui l’Europa finisce e inizia l’Oceano Atlantico.
Non contenti, siamo riusciti a raggiungere anche Fatima.
Indimenticabile l’imponenza del Santuario, un’esperienza mistica che consiglio anche a chi non è credente.

Per conoscere Lisbona bisogna perdersi tra i vicoletti salendo innumerevoli scalini e seguendo le note del Fado, la musica tradizionale della capitale.
Dietro a ogni angolo è possibile trovare piccoli ristoranti dove poter gustare il tipico baccalà al forno con patate arrosto, accompagnato da un buon bicchiere di Porto.
A fine pasto ti consigliano di bere la Ginjia, un liquore all’amarena, un toccasana per gli amanti dei sapori dolci – a me personalmente non è piaciuto.

matteo rossi con ele e faby davanti torre di belem
Davanti alla Torre di Belém “con la Ele e la Faby”

La temperatura a novembre è abbastanza mite, bisogna portarsi una giacca non troppo pesante per la sera e si può benissimo stare a maniche corte durante il pomeriggio, soprattutto con le belle giornate di sole.

Prima di partire avevo deciso di comprarmi alcuni vestiti nuovi da portare con me in vacanza: qualche camicia, un paio di jeans, tre t-shirt e una felpa.
Felice dei miei acquisti, li ho messi tutti nel bagaglio a mano, addirittura senza togliere il cartellino, pensando che avrebbero fatto la loro prima apparizione in Portogallo.
Al momento della prenotazione del volo Ryanair, io, Faby, Ele optammo per prendere un’unica valigia per la stiva dove collocarci gli oggetti più pesanti e i prodotti che sono vietati a bordo.
In più, ognuno di noi aveva il proprio bagaglio a mano da 10 kg da far salire in cabina.

Una volta scesi dall’aereo – il volo dura all’incirca 3 ore e mezza – recuperammo la valigia dal nastro trasportatore e iniziammo a informarci su come raggiungere l’appartamento che ci avrebbe ospitato.
Io mi ero fatto carico della valigia più grande da 20 kg, mentre le ragazze avrebbero dovuto portare i tre bagagli a mano, tra cui anche il mio.
Per questione di economicità, decidemmo di prendere la metro.
Non appena saliti sul treno, mi accorsi che c’era qualcosa che non andava, le valigie erano tre e, caso strano, mancava proprio la mia.
Anzi: non esattamente mia, me l’aveva prestata la nostra amica Cinzia.
Increduli e preoccupati scendemmo subito e provammo a tornare alla fermata di partenza.
Tutto inutile, la valigia non c’era più e con lei tutti i miei vestiti nuovi.

Una delle mie compagne di viaggio – ma nessuna delle due, ancora oggi, ha ammesso la propria responsabilità – aveva lasciato il mio bagaglio incustodito fuori dal treno.
Girammo per tutta la metro chiedendo al deposito bagagli se per caso qualcuno avesse visto la mia valigia rossa, ma niente, sparita nel nulla.
Da quel giorno, credetemi, non ho più lasciato i miei averi a nessuno e, soprattutto, mi sono comprato una valigia mia!

(Testo di Matteo Rossi)

matteo rossi a lisbona
In giro per le strade di Lisbona

Chi è Matteo Rossi

Sono nato a Viareggio, dove attualmente vivo, il 23 gennaio del 1991.
Ho una laurea magistrale in “Comunicazione d’impresa e politica delle risorse umane” conseguita presso l’Università di Pisa.
Nel corso dei miei studi, ho lavorato in molti settori per riuscire a soddisfare una delle mie più grandi passioni: viaggiare.
Nel tempo libero, infatti, cerco di organizzare un itinerario e scappare con la mia valigia.
Dopo aver superato quelle fasi della vita in cui non sai bene chi sei e “cosa vuoi fare da grande”, penso di aver trovato la soluzione giusta avvicinandomi al giornalismo, con la speranza di essere in grado di raccontare qualcosa e soprattutto di destare interesse nei potenziali lettori!

10 pensieri riguardo “Le disavventure dei viaggi di Matteo – quarta puntata

  • La valigia rossa… spero per lei che sia ancora in giro per il mondo…

    Rispondi
    • Matteo Rossi

      Ahahahahaha secondo me è stata venduta a qualcuno insieme ai miei vestiti

      Rispondi
    • Matteo Rossi

      Mettono veramente alla prova!

      Rispondi
  • Nonostante io conosca questa storia personalmente, leggerla e riascoltarla ogni volta è fonte di angoscia e stress
    Sopravvivere in vacanza senza valigia, EROICO.

    Rispondi
    • Matteo Rossi

      A mali estremi, estremi rimedi

      Rispondi
  • Che bei ricordi che riaffiorano da rifare!!!

    Rispondi
    • Matteo Rossi

      Perché non ammetti di averla lasciata incustodita fuori dal treno? ❤️

      Rispondi

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