Le disavventure dei viaggi di Matteo – seconda puntata
Le disavventure dei viaggi di Matteo – seconda puntata
Il 2012 è stato un anno particolarmente difficile: gli esami universitari e il lavoro mi avevano prosciugato le forze e avevo proprio bisogno di una pausa, possibilmente lontano da casa.
Parlando con le Giulie (due amiche inseparabili, compagne di molte mie avventure) decidemmo di partecipare al viaggio di gruppo organizzato da un’agenzia di Viareggio, direzione Madagascar, dal 16 al 30 novembre.
Una volta scelta la meta, si unirono a noi altri tre ragazzi: Alessandro, l’allora ragazzo di una delle Giulie, Daniele e Giacomo.
Il nostro villaggio, Andilana Beach Resort, si trovava precisamente a Nosy Be, un’isola al largo della costa nord occidentale del Madagascar, un vero e proprio paradiso con acqua cristallina, sabbia bianca, alberi di cocco e la vecchia tartaruga gigante Carolina, di 140 anni e 220 kg, attrazione per grandi e piccoli.
Il programma delle escursioni organizzato dal villaggio era veramente variegato, con la possibilità di poter praticare molte attività come lo snorkeling e di cimentarsi in diverse esperienze come il safari o la notte sotto le stelle.
Tuttavia, a noi il tariffario sembrava troppo esoso e non rientrava nella nostra disponibilità economica. Così, fuori dal villaggio incontrammo alcuni ragazzi locali, comunemente chiamati beach boys, che ci proposero le stesse escursioni a prezzi molto più abbordabili.
Ricordo ancora che il capo di queste guide improvvisate si faceva chiamare “Due Dita” proprio perché in un incidente aveva perso le altre tre dita di una mano.
Dopo un primo momento di smarrimento su l’accettare o meno le loro offerte, decidemmo di partecipare alla giornata dedicata al safari.

Il programma prevedeva:
Trasferimento dal villaggio alla spiaggia
Giro in pagoda per raggiungere l’isola dove effettuare l’escursione
Safari di circa 3 ore
Pranzo al villaggio dei pescatori
Una volta addentrati all’interno della fitta vegetazione, fin da subito, incontrammo quello che può essere considerato l’animale simbolo del Madagascar, il lemure.
Velocissimi, coloratissimi, in continua ricerca di cibo, sono ormai abituati ai molti visitatori e non si fanno problemi ad arrampicarsi sulle spalle delle persone per scattarsi un selfie.
Continuando il nostro cammino fra baobab, bambù e mangrovie, improvvisamente Due Dita si girò e con un gesto ci chiese di fare silenzio e di alzare la testa: avevamo un gigantesco boa proprio sopra i nostri occhi, tutto avvolto intorno a un piccolo ramoscello.
Furtivamente, passammo sotto il gigantesco rettile per proseguire il nostro percorso ma, a un certo punto, sentimmo un tonfo e lo spaventoso animale si stava sinuosamente e velocemente dirigendo proprio verso di noi.
L’altra guida, un giovanissimo ragazzo malgascio, decise prontamente di mettersi a correre e la nostra reazione fu quella di scappare insieme a lui.
Durante la corsa una delle Giulie inciampò in una radice e io la tirai su attraverso il colletto della camicia, mostrando una forza che mai avrei pensato di avere.
Dopo circa trenta metri di puro terrore, Due Dita urlò di fermarci: aveva preso il boa e voleva sapere se qualcuno fosse intenzionato a scattarsi una foto insieme.
Da quel giorno, credetemi, ho capito di non fidarmi mai più delle reazioni delle giovani guide con poca esperienza!
(Testo di Matteo Rossi)

Chi è Matteo Rossi
Sono nato a Viareggio, dove attualmente vivo, il 23 gennaio del 1991.
Ho una laurea magistrale in “Comunicazione d’impresa e politica delle risorse umane” conseguita presso l’Università di Pisa.
Nel corso dei miei studi, ho lavorato in molti settori per riuscire a soddisfare una delle mie più grandi passioni: viaggiare.
Nel tempo libero, infatti, cerco di organizzare un itinerario e scappare con la mia valigia.
Dopo aver superato quelle fasi della vita in cui non sai bene chi sei e “cosa vuoi fare da grande”, penso di aver trovato la soluzione giusta avvicinandomi al giornalismo, con la speranza di essere in grado di raccontare qualcosa e soprattutto di destare interesse nei potenziali lettori!
Sicuro che a me prendeva un infarto. Un’ esperienza unica.
Diciamo che ci siamo andati vicini . Adesso lo ricordiamo con grasse risate.
Ahahah questi racconti sono il top!
Ci si prova! Ahah
diciamo che mi hai salvato la vita almeno un paio di volte!!❤
Comunque un esperienza unica,è stato un viaggio bellissimo!!
Ormai non si contano più ❤️
Accade durante i viaggi: un solo mese sembra più lungo di quattro mesi trascorsi a casa
-Schopenhauer-
No limits ❤️
complimenti !!
lettura molto piacevole, veloce e interessante
Bravo Matteo
Grazie davvero
Che ricordi, e che bei tempi!
Ricordi indimenticabili