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Giovanni da Monreale restaura la sua scultura a Pisa

Riportiamo per intero il messaggio inviato da Giovanni da Monreale alle redazioni delle testate giornalistiche

Sono l’urban artist Giovanni da Monreale.
Il 7 febbraio, (dopo 8 mesi dall’ultimo restauro) sono andato a Pisa, in viale delle Piagge, a restaurare nuovamente “5 Pisa”, la scultura in cemento armato che rappresenta un bambino di 5 anni che tiene tra le mani uno smartphone e un videogame, con l’obbiettivo di far riflettere sull’uso improprio della tecnologia digitale.

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Che cosa è successo?

Il 5 febbraio, un cittadino pisano mi ha inviato una foto informandomi che la scultura in viale delle Piagge era stata danneggiata.
Si erano rotti la mano e l’avambraccio destro, lo smartphone e parte del tronco della scultura.

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Dopo due giorni, sono andato a Pisa a fare un sopralluogo per valutare l’accaduto e procedere con il restauro del “bambino”.

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Dal sopralluogo e parlando con alcuni cittadini è emerso che, probabilmente, durante il taglio di un grande albero nei pressi della scultura, una parte dell’albero è caduta sopra di essa.
Molto probabilmente si tratta di un incidente sul lavoro, non intenzionale.

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Purtroppo sappiamo che gli incidenti sul lavoro possono succedere, soprattutto quando si tratta di lavori pericolosi.
In questo caso è andata bene, perché nessuno in carne e ossa si è fatto male.

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La cosa positiva è che dopo 8 mesi dall’ultimo restauro, la scultura non ha subito atti di vandalismo ed è stata ben accolta dai cittadini pisani.

Ho deciso di restaurare gratuitamente il “bambino” e durante le ipotesi tecniche di restauro mi è venuta in mente una nuova idea.

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La prima ipotesi di restauro era quella di incollare il grande frammento che comprendeva una parte del torso, l’avambraccio, la mano e lo smartphone, ma l’ho esclusa, perché l’operazione non avrebbe garantito una forte tenuta agli agenti atmosferici e eventuali atti di vandalismo.

Ho scelto la seconda ipotesi: quella di ricostruire il tronco del “bambino”, ritoccare i colori e lasciandolo senza un braccio.

L’operazione si è svolta con grande successo, penso sia venuto fuori un bel lavoro, sia dal punto di vista tecnico che concettuale.

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Ora “5 Pisa” non guarda più uno smartphone, ha lo sguardo chino, sembra pensieroso, nella mano sinistra ha un videogioco ma non lo guarda, come se si fosse stancato, gli manca l’avambraccio destro.

L’opera lancia dei nuovi messaggi: fa pensare ai bambini diversamente abili, sia per cause naturali che per cause belliche o catastrofiche, temi attuali come la guerra che si sta combattendo nei territori tra Ucraina e Russia o il terremoto tra la Turchia e la Siria.

Giovanni da Monreale

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Qui la mia intervista a Giovanni da Monreale

Qui la visita alle Officine da Monreale

Qui il primo restauro di “5 Pisa”

Qui la presentazione del catalogo di Giovanni da Monreale

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