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“La pelle del serpente” di Annabella Calimani

“La pelle del serpente” è il primo romanzo di Annabella Calimani, artista eclettica che nel mondo dello spettacolo ha ricoperto vari ruoli: da cantante ad attrice, da organizzatrice di eventi a pittrice.
“Attualmente anche scrittrice”, come dice nel corso dell’intervista.

la pelle del serpente di annabella calimani
La copertina: l’immagine usata è un’opera digital art dell’autrice stessa, dal titolo “Trait d’union”

Che lavoro fai?

Domanda difficilissima! Il mio è un lavoro non-lavoro, perché da sempre mi occupo di arte e spettacolo. Ho cominciato da ragazza con la musica, il teatro e il cinema, poi ho continuato dirigendo centri artistici e lavorando in tv come autrice.
Da molti anni mi dedico alla pittura ma al tempo stesso scrivo.
Ho cominciato scrivendo poesie, poi sceneggiature per il cinema e ora il mio primo romanzo.

Come nasce l’idea di questo romanzo?

Non c’è stata un’idea e neppure la volontà precisa di scrivere un libro, è successo e basta… Inverno 2020, prime notizie sul Covid in Cina, serate davanti al camino e voglia di scrivere ciò che mi passava per la testa, anche se non aveva niente a che fare con il famigerato virus.
Da un pensiero ne è nato un altro e poi un altro ancora; in breve tempo ho capito che dovevo raccoglierli in un file.
Da lì, senza che me ne accorgessi, è nato il romanzo.

È autobiografico?

Lo spunto è autobiografico, perché sono io che racconto spicchi di vita, esperienze, aneddoti, fantasie, sogni.
Tutto il resto arriva come arriva una tempesta: inaspettata, violenta e bellissima.
“La pelle del serpente” è la vita che nasce, cresce, muore e risorge dalle sue stesse ceneri; è un racconto che spoglia di tutte le certezze, ti scuote e ti attende.
Apparentemente semplice, ti accompagna in un percorso inaspettato, a volte impervio, ma estremamente purificatore…

Queste sono le prime tre domande/risposte di un’intervista più ampia pubblicata su La Stanza delle Torture.
Vi invito a leggerla qui!
Troverete altre foto, altri dettagli di Annabella e del suo processo creativo, i riferimenti dove poterla contattare, i link dove acquistare il libro.

“La pelle del serpente”

“La pelle del serpente” è un romanzo forte nelle sue linee guida, estremamente scorrevole e soprattutto non di nicchia; adatto quindi a chiunque voglia ritrovarsi in una storia pulita che attraversa un periodo storico ricco di eventi, cambiamenti e tensioni sociali.
Potremmo definirlo naturalistico, psicologico, introspettivo, filosofico, onirico, storico, artistico; è come un filo sottile che attraversa la vita, raccontando una storia nelle storie, affrontando tematiche primitive e costanti (come l’amore, la felicità la sofferenza, la crescita), cercando le risposte necessarie.
La protagonista si proietta nel passato vissuto e immaginato, ritrova momenti, analizza contenuti e riemerge nel presente consapevole e ricca di tutte le esperienze vissute.
Una bambina che vive nella Milano degli anni 60/70, che sperimenta la solitudine, che ha fame di vita; accanto a lei gli animali, la natura con le sue leggi dure ma utili e poi una famiglia a volte presente e altre estremamente lontana.
C’è il confronto fra il mondo animale-naturale e quello umano-tecnico/scientifico; il tentativo di comprendere ciò che ci si agita dentro; dare un nome diverso a parole usate troppo e comprese poco (la felicità per esempio (cap. 14).
C’è l’arte come momento di vita e di ricerca interiore, come realizzazione immediata di un sentire, come visione e storia (cap. 15); c’è l’amore, quello per le figure genitoriali e familiari ma anche quello maturo di una donna; c’è l’esperienza nel mondo dello spettacolo, l’essere femmina e donna in un mondo ancora molto orientato al maschile; l’essere madre; c’è anche la voglia di stravolgere i ruoli e di calarsi nella pelle di qualcuno che non sei tu per comprendere com’è essere fuori dal tuo corpo e dai tuoi pensieri e imparare a essere l’altro, magari per pochi attimi o più a lungo (cap.9).
“La pelle del serpente” ha anche un significato di morte e rinascita: il serpente lascia la vecchia pelle (morte) a seccare al sole e ne esce con una nuova, simbolo di vita e speranza.

La pelle del serpente
di Annabella Calimani
Rossini Editore
Pagine: 251

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