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Le disavventure dei viaggi di Matteo – quinta puntata

Le disavventure dei viaggi di Matteo – quinta puntata

Novembre per me è sempre stato un mese difficile. I giorni sono scanditi dal rumore della pioggia, il sole va in letargo e il buio diventa parte integrante della normale routine.
Davanti a questo scenario apocalittico non esiste migliore decisione se non prenotare una vacanza ai Caraibi, precisamente in Repubblica Dominicana.

Era il 2019, io, le Giulie (le avete già conosciute in Madagascar), la Vale e le mie coinquiline di allora Irene e Elena decidemmo di partecipare a un viaggio di gruppo organizzato da un’agenzia di Viareggio dove l’unico requisito era rappresentato dall’età, compresa fra i 20 e i 40.
Sarebbe stata una vacanza all’insegna del mare, del sole, del divertimento e della piῆa colada – in linea di principio è andata proprio così – se qualcosa non fosse andato storto grazie alla variabile, da non sottovalutare, delle tempeste tropicali.

Il resort che ci ha ospitati si trova a Bayahibe, un piccolo villaggio di pescatori situato sulla costa della Repubblica Dominicana, ben collegato con l’aeroporto e famoso per le sue splendide spiagge di sabbia bianca dalle quali svettano delle frondose palme, ottimo rifugio nelle ore più calde.
Non solo: dal piccolo porticciolo del paese sono facilmente raggiungibili via mare le isole di Catalina e Saona, due perle incastonate nel Mar dei Caraibi.
Noi, naturalmente, decidemmo di visitarle entrambe in due giorni distinti.

matteo rossi santo domingo 1 ok

Per arrivare a Saona ci unimmo a un’escursione organizzata dal nostro villaggio: partenza al mattino in barca, piccola tappa obbligata alle piscine naturali per fare il bagno con le stelle marine e pranzo a Mano Juan, un caratteristico insediamento di pescatori.
Questa isola è molto famosa per la nidificazione delle tartarughe marine e vi è presente anche una sorta di museo legato a questi animali, con un custode molto anziano che viene identificato proprio come l’uomo delle tartarughe.

Tutto stava procedendo per il meglio fino a che, poco prima della partenza per il rientro al villaggio, un gruppo indefinito di nuvole nere iniziò a oscurare il cielo, dal mare delle enormi onde si infrangevano sulla costa e in lontananza erano ben visibili delle trombe d’aria.
Eravamo nel bel mezzo di una tempesta tropicale.

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Insieme agli altri partecipanti dell’escursione corremmo a ripararci sotto una specie di tenda che non riusciva nemmeno a sopportare tutta la pioggia.
Io, nel bel mezzo di questo cataclisma, decisi di prendere il cellulare per provare a capire quanto sarebbe durata questa tempesta.
Aprii la tasca del mio zaino, e indovinate un po’, il mio telefono non c’era più.
Iniziai a svuotare tutta la sacca, bagnando tutti gli oggetti contenuti, ma niente, non riuscii a trovarlo.
A quel punto, provai a tornare indietro, cercando di rimettere insieme i pezzi dei luoghi da dove ero passato in precedenza.
Non era possibile nemmeno concentrarsi da tanto che la pioggia era intensa, anche tenere gli occhi aperti rappresentava un problema. In più, il vento alzava la sabbia.

Dopo aver girato per quasi tutta l’isola sotto la tempesta senza risultati, decisi di abbandonare la missione, ero distrutto, fradicio e anche un po’ malinconico.

Da quel giorno, credetemi, ho comprato un nuovo telefono con una custodia dotata di un laccio da tenere intorno al collo!

(Testo di Matteo Rossi)

Chi è Matteo Rossi

Sono nato a Viareggio, dove attualmente vivo, il 23 gennaio del 1991.
Ho una laurea magistrale in “Comunicazione d’impresa e politica delle risorse umane” conseguita presso l’Università di Pisa.
Nel corso dei miei studi, ho lavorato in molti settori per riuscire a soddisfare una delle mie più grandi passioni: viaggiare.
Nel tempo libero, infatti, cerco di organizzare un itinerario e scappare con la mia valigia.
Dopo aver superato quelle fasi della vita in cui non sai bene chi sei e “cosa vuoi fare da grande”, penso di aver trovato la soluzione giusta avvicinandomi al giornalismo, con la speranza di essere in grado di raccontare qualcosa e soprattutto di destare interesse nei potenziali lettori!
Attualmente mi trovo a Torino per frequentare il master in giornalismo ‘Giorgio Bocca’ e collaboro con il quotidiano Il Tirreno, per il quale mi occupo di cronaca locale versiliese.

3 pensieri riguardo “Le disavventure dei viaggi di Matteo – quinta puntata

  • Giulia Francesconi

    Che bella vacanza ❤️ E che risate

    Rispondi
  • Apparte la disavventura mi hai fatto venire voglia di partire per la Repubblica Domenica

    Rispondi

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